Come evitare lo stress lavoro-correlato per chi lavora con te e individuarne le cause

Lo stress lavoro-correlato rischia di determinare burnout lavorativo e ostacolare il benessere organizzativo, che è un fattore di successo per le aziende. Grazie ad alcuni accorgimenti nella gestione del personale e nello stile di leadership, è possibile contrastare questo fenomeno. In questo articolo, esploreremo le definizioni di stress lavoro-correlato e burnout lavorativo, vedremo perché e come il datore o la datrice di lavoro può intervenire, e infine daremo qualche suggerimento su come individuare e combattere il problema.

Il benessere organizzativo e lo stress

Il benessere organizzativo è sempre stato una parte importante della costruzione e della crescita di un’azienda sana. Proprio per questo, negli ultimi anni le aziende hanno iniziato a investire per garantire un ambiente di lavoro più rilassato, di pari passo con le aspettative del personale.

Il benessere organizzativo è anche riconosciuto come un fattore di successo per le aziende. “La motivazione, la collaborazione, il coinvolgimento, la corretta circolazione delle informazioni, la flessibilità e la fiducia delle persone sono tutti elementi che portano a migliorare la salute mentale e fisica dei lavoratori, la soddisfazione degli utenti e, in via finale, ad aumentare la produttività”, si legge sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Affinché queste circostanze si verifichino, è importante garantire un basso livello di stress.

Cos’è lo stress lavoro-correlato

Nel nostro ordinamento lo stress lavoro-correlato è descritto nell’Accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato (file in PDF) dell’8 ottobre 2004, recepito il 9 giugno 2008 attraverso un Accordo Interconfederale. Viene definito “una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono adatti a corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro”.

Nell’accordo si legge anche che “l’individuo è assolutamente in grado di sostenere una esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata a una pressione intensa. Inoltre, individui diversi possono reagire differentemente a situazioni simili e lo stesso individuo può reagire diversamente di fronte a situazioni simili in momenti diversi della propria vita”.

Cos’è il burnout lavorativo

Lo stress lavoro-correlato può determinare diverse conseguenze, fra cui il burnout lavorativo. Inserito nel 2019 nella lista della Classificazione internazionale delle sindromi di natura fisica o psichica elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il burnout è definito “una sindrome derivante dallo stress cronico sul posto di lavoro, non gestito con successo”. È caratterizzato da tre dimensioni:

  • sentimenti di svuotamento o esaurimento energetico;
  • maggiore distanza mentale dal proprio lavoro, sentimenti di negativismo o cinismo relativi al proprio lavoro;
  • ridotta efficienza professionale.

Si riferisce specificamente ai fenomeni nel contesto lavorativo e non dovrebbe essere applicato per descrivere esperienze in altri ambiti della vita.

La valutazione del rischio stress lavoro-correlato è obbligatoria

Prima ancora di essere un fattore di successo delle aziende, la tutela del benessere dei dipendenti (e quindi anche il controllo e la riduzione dei loro livelli di stress) è un preciso dovere dei datori di lavoro. Secondo la direttiva quadro 89/31 CEE, tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo giuridico di tutelare la salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori. Lo stesso principio è ribadito nell’articolo 2087 del Codice Civile, secondo cui “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

Questi obblighi vanno intesi in senso lato, considerando la definizione di salute, mutuata dall’OMS, che viene data nel Testo Unico per la Sicurezza Sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008): “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in assenza di malattia o d’infermità”. Data questa definizione, la presenza di stress lavoro-correlato è incompatibile con lo stato di salute.  

Cause dello stress lavoro-correlato

Capire da dove nasce lo stress lavoro-correlato è fondamentale per affrontarlo nella maniera più efficace. Tra le varie cause, troviamo:

  • Tipo di lavoro. Un lavoro che è monotono, poco stimolante, o che non sfrutta appieno le capacità e le competenze di un individuo può portare a frustrazione e stress. Al contrario, un lavoro eccessivamente complesso o al di fuori delle competenze di una persona può causare ansia e senso di inadeguatezza.
  • Gestione dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro. Se la quantità di lavoro e i compiti assegnati non vengono organizzati con le dovute tempistiche, si rischia di causare stress tra i lavoratori e le lavoratrici.
  • Carenze di comunicazione. Una comunicazione inefficace all’interno dell’organizzazione può portare a malintesi, conflitti e sensazione di isolamento. La mancanza di feedback sulle prestazioni, la scarsa trasparenza riguardo alle decisioni aziendali e le informazioni insufficienti sulle aspettative lavorative contribuiscono all’aumento dello stress.

Cause identificate nel Work Wellbeing 2022 Insights Report

In aggiunta a quelle elencate, L’Indeed Work Wellbeing Insights Report del 2022 ha identificato altre cause che possono portare allo stress lavoro-correlato.

  • Scadenze ravvicinate. La pressione di dover rispettare scadenze strette può portare a lunghi orari di lavoro e a periodi prolungati di alta concentrazione e sforzo mentale. Questo può ridurre il tempo disponibile per il recupero e per la vita personale, generando un circolo vizioso di stress e stanchezza.
  • Controllo troppo ravvicinato. Essere costantemente sotto osservazione o controllo può causare un calo di autonomia o fiducia nelle proprie capacità, causando un impatto negativo sulla motivazione, aumentando la pressione psicologica e portando a sentimenti di insoddisfazione e stress.
  • Imprevedibilità degli orari. Orari di lavoro imprevedibili o in costante cambiamento possono rendere difficile gestire il proprio tempo libero e gli impegni personali. Questa incertezza può portare a difficoltà nel mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e personale, alimentando ulteriormente lo stress.

Come individuare lo stress lavoro-correlato e il burnout lavorativo

Ci sono alcuni segnali che possono essere sintomo di un ambiente di lavoro poco sano e incline allo stress e di cui il datore o la datrice di lavoro, il management o le risorse umane dovrebbero indagare la presenza. Tra questi troviamo:

  • Alto tasso di assenteismo. Un aumento dell’assenteismo può essere un chiaro segnale di malessere all’interno del luogo di lavoro. Quando le persone si trovano frequentemente in condizioni di stress, possono ricorrere a giorni di malattia o assenze non giustificate come mezzo per ottenere una pausa dalle pressioni lavorative.
  • Elevata rotazione del personale. Un’elevata rotazione indica che le risorse tendono a lasciare l’azienda dopo brevi periodi di tempo. Questo fenomeno può derivare da un ambiente di lavoro stressante, da carichi di lavoro insostenibili o da una cultura aziendale poco accogliente. La sostituzione del personale può essere costosa e può influenzare negativamente sulla morale del personale rimasto.
  • Frequenti conflitti interpersonali. Lo stress può esacerbare le tensioni esistenti o creare nuovi conflitti tra colleghi. Ambienti di lavoro ad alta pressione possono portare a sfoghi emotivi, comunicazione aggressiva e difficoltà nelle relazioni interpersonali, compromettendo la coesione di squadra e l’efficienza lavorativa.
  • Lamentele da parte del personale. Un aumento delle lamentele relative al carico di lavoro, alla gestione, alle condizioni lavorative o ad altri aspetti dell’ambiente di lavoro può essere un indicatore di stress lavoro-correlato. Ascoltare attivamente questi dissensi può fornire alla leadership preziose informazioni su potenziali aree di miglioramento.

Fra i motivi emergenti di stress risulta esserci anche il sovraccaricodi riunioni e distinzioni poco chiare tra vita privata e lavorativa. Questo problema peggiora se si considera che, grazie alle nuove tecnologie, si è sempre virtualmente reperibili per questioni lavorative, creando una percezione di urgenza continua. Tutto ciò dimostra l’importanza di una buona leadership per il raggiungimento del benessere lavorativo.

Perché le persone cercano nuove opportunità lavorative?

Fra i motivi che portano le persone a cercare nuove opportunità lavorative, la mancanza di soddisfazione e la ricerca della felicità arrivano subito dopo la retribuzione.

Retribuzione equa e flessibilità non sono più, quindi, gli unici parametri che le persone prendono in considerazione nel loro lavoro o nel lavoro che cercano. Acquisiscono importanza anche aspetti relativi alle dimensioni della motivazione e del benessere, in mancanza delle quali possono esserci ripercussioni negative anche sulla salute.

Fattori da analizzare

Anche il già citato Accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato suggerisce quali fattori analizzare per individuare un eventuale problema di stress lavoro-correlato:

  • l’eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione e dei processi di lavoro, tra cui disciplina dell’orario di lavoro, grado di autonomia, corrispondenza fra le competenze e i requisiti professionali richiesti;
  • condizioni di lavoro e ambientali, tra cui esposizione a comportamenti illeciti, rumore, calore, sostanze pericolose;
  • comunicazione, tra cui incertezza in ordine alle prestazioni richieste, alle prospettive di impiego o ai possibili cambiamenti;
  • fattori soggettivi, tra cui tensioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di mancanza di attenzione nei propri confronti.

Come evitare lo stress lavoro-correlato

Per evitare lo stress lavoro-correlato e il burnout dei propri collaboratori, un leader dovrebbe innanzitutto misurare il livello di benessere nell’azienda. Indeed ha sviluppato, in collaborazione con i principali esperti di felicità e benessere, il Work Wellbeing Score, uno strumento che misura con modalità scientifiche il modo in cui le persone si sentono al lavoro.

  • Prestare maggiore attenzione allo stress. Poiché non tutto lo stress è uguale, è fondamentale comprendere cosa lo innesca all’interno della propria organizzazione. Identificando e riducendo le tendenze comuni della mentalità da stress negativo e promuovendo al tempo stesso una mentalità da stress positiva (o resilienza) si può contribuire a migliorare il benessere.
  • Agire su chi ha carichi di lavoro elevati. Se ridurre significativamente il carico di lavoro non è possibile a breve termine, allora sarà utile dare alle persone maggiore autonomia sul proprio lavoro. Ciò include fornire il controllo sul loro programma, aiutarle a mantenere i confini tra lavoro e tempo personale e fare in modo che si sentano riconosciute e apprezzate.
  • Vulnerabilità dei leader. Alcuni studi hanno dimostrato che per i leader è importante essere vulnerabili. In un ambiente aziendale le critiche vanno spesso in una sola direzione, dall’alto verso il basso. Ma la condivisione dei feedback ricevuti da parte della leadership può favorire un senso di sicurezza psicologica tra il personale.

Alcune possibili misure

L’Accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato fornisce un elenco esemplificativo di possibili misure anti-stress (individuali e collettive):

  • Misure di gestione e comunicazione, chiarendo, ad esempio, gli obiettivi aziendali e il ruolo di ciascun lavoratore o lavoratrice e assicurando un adeguato sostegno da parte della dirigenza alle singole persone e ai gruppi. In alternativa, si può conciliare responsabilità e potere di controllo sul lavoro, oppure migliorare la gestione dell’organizzazione e dei processi di lavoro, le condizioni lavorative e l’ambiente di lavoro.
  • La formazione di dirigenza e personale per accrescere la loro consapevolezza e conoscenza dello stress, delle sue possibili cause e di come affrontarle e/o adattarsi al cambiamento.
  • L’informazione e la consultazione di dipendenti e/o dei loro rappresentanti, secondo la legislazione europea e nazionale, gli accordi collettivi e la prassi.

In conclusione, identificare le cause dello stress lavoro-correlato diventa fondamentale per il benessere di un’azienda e per evitare lo scontento tra il personale. È possibile lavorare su più fronti per assicurarsi che ciò non avvenga, ed esistono molte strategie da implementare se si sospetta che il luogo di lavoro possa essere fonte di stress.