10 strategie di employee retention

Trattenere i propri dipendenti in azienda sembra diventare sempre più complicato. Per questo motivo, è prioritario adottare politiche mirate ad aumentare la soddisfazione del personale, implementando delle strategie di employee retention. In italiano, il termine retention ha il significato letterale di “conservazione”, e indica le tecniche dirette a fidelizzare le proprie risorse interne con l’obiettivo di ridurre al minimo il tasso di turnover, conservando i migliori talenti e costruendo insieme a loro il successo dell’azienda.

In questo articolo vedremo 10 tecniche di employee retention vincenti che puoi mettere in pratica nella tua azienda.

Perché l’employee retention è fondamentale

Sebbene il turnover del personale sia in alcuni casi inevitabile, un alto tasso di dipendenti che decidono di abbandonare l’azienda è indice di problematiche interne che richiedono attenzione.

Perdere risorse capaci, che hanno trascorso diverso tempo nello stesso posto di lavoro, ha delle conseguenze su più fronti:

  • investimento economico per selezionare nuovi profili e momentaneo calo della produttività;
  • tempo impiegato nella formazione della nuova risorsa;
  • perdita di competenze ed esperienza e parziale trasferimento di know-how aziendale a possibili competitor;
  • destabilizzazione dell’equilibrio all’interno del team di lavoro;
  • danneggiamento dell’employer branding e conseguente scoraggiamento di possibili candidati di talento.

Per questi motivi, il reparto HR deve prestare particolare attenzione a determinati segnali che possono rivelarsi anticipatori di un imminente abbandono da parte del personale, cercando di intervenire prontamente con soluzioni di employee retention. Si possono individuare dei comportamenti anomali, che possono far presumere la volontà di membri del personale di lasciare l’azienda. Tra questi, per esempio, rientrano una minore motivazione, assenza di collaborazione, lamentele ripetute, frequenti ritardi nell’ingresso al lavoro e uscite anticipate, costanti richieste di permessi e molteplici riferimenti a ex colleghi che hanno precedentemente rassegnato le dimissioni.

Monitorare il clima interno ed effettuare un’analisi della situazione di ogni dipendente è, quindi, il presupposto per costruire strategie di employee retention di successo. Di seguito trovi 10 metodi che puoi mettere in pratica per migliorare il tasso di retention della tua azienda e incrementare il livello di soddisfazione e produttività del personale.

Le migliori strategie di employee retention: esempi

Entriamo nello specifico e vediamo in dettaglio 10 strategie di employee retention efficaci e utili ad aumentare il benessere dei tuoi dipendenti e delle tue dipendenti e spronarli a restare a lungo parte del team, diventando i primi ambasciatori dell’employer branding aziendale.

1. Ottimizza la selezione del personale

Il processo di recruiting è alla base di una strategia che mira a ridurre il tasso di turnover del personale: identificare i migliori talenti da integrare perfettamente nella cultura e nelle dinamiche aziendali è fondamentale per l’employee retention.

Professionisti e professioniste motivati che condividono valori e obiettivi dell’azienda e che sanno inserirsi facilmente nel team esistente saranno più propensi a diventare parte del gruppo, senza sentire l’esigenza di cercare la propria soddisfazione in altri ambienti lavorativi. A questo proposito, è necessario investire tempo e risorse non solo nella selezione, ma anche nella fase di onboarding, fornendo tutti gli strumenti pratici e relazionali per sentirsi rapidamente un membro dell’organico a tutti gli effetti.

2. Offri stimoli e obiettivi

Una delle ragioni di turnover più frequenti è la mancanza di stimoli da parte del dipendente o della dipendente, che non intravede possibilità di crescita all’interno dell’azienda e sente che le sue capacità non sono del tutto valorizzate. Valuta la possibilità di proporre un ruolo più affine a questa persona, cambiare alcune delle sue mansioni o coinvolgerla in un nuovo progetto in cui possa mettere alla prova le sue competenze.

3. Adotta un sistema di welfare aziendale

Adeguare i compensi all’effettivo grado di esperienza maturato dal personale, aumentandone lo stipendio, è probabilmente la tecnica di retention più gradita dai dipendenti, ma non sempre è possibile.

Si può dimostrare attenzione verso le proprie risorse anche con altre accortezze, ad esempio offrendo vantaggi e benefit di welfare aziendale che puntino a migliorare il work-life balance, come l’assicurazione sanitaria integrativa, convenzioni con palestre e corsi di wellness, servizi di asilo nido o anche snack e bevande sempre disponibili. Se alcune persone si sono distinte per i risultati raggiunti, valuta la possibilità di ricompensare la loro dedizione con premi e incentivi.

4. Investi nella formazione

Uno dei modi più proficui per incoraggiare l’employee retention e, allo stesso tempo, mantenere alta la competitività dell’azienda è tenere il personale aggiornato attraverso corsi di formazione. I dipendenti avranno, in questo modo, la possibilità di crescere e acquisire nuove skill e nuovi stimoli, sentendosi coinvolti e gratificati.

5. Accogli critiche e suggerimenti dal personale

Programma degli appuntamenti fissi in cui incontrare singolarmente ogni dipendente. Il dialogo è essenziale per costruire una strategia di employee retention efficace e creare un clima disteso, perché attraverso l’ascolto del personale hai l’opportunità di avere un punto di vista interno all’operatività aziendale, da cui puoi trarre spunti e proposte per migliorare alcune dinamiche o certe situazioni che possono creare malumori o rallentare la produttività.

Ascoltare le esigenze del personale è anche importante per risolvere in tempo delle problematiche che, se ignorate, possono trasformarsi in una causa di turnover, con tutte le conseguenze menzionate in precedenza. Nel caso la persona abbia già preso la decisione di rassegnare le dimissioni, cogli l’occasione per effettuare un colloquio di uscita, in modo da comprendere le motivazioni dietro al suo abbandono e, qualora queste fossero legate a mancanze dell’azienda, intraprendere le adeguate azioni correttive.

6. Cura l’ambiente lavorativo

Il tempo trascorso al lavoro è una parte considerevole della giornata del dipendente ed è per questo che non devi trascurare il comfort dell’ambiente di lavoro, sia a livello estetico che funzionale. Controlla la temperatura dei locali, la loro aerazione, l’ergonomia di sedie e scrivanie, la scelta dell’arredamento, i colori delle pareti, la presenza di spazi adeguati dove trascorrere momenti di pausa e tutto ciò che può favorire il benessere del personale.

7. Aggiorna i dipendenti sull’andamento dell’azienda

Oltre ai momenti di ascolto e dialogo, organizza appuntamenti a cadenza fissa, ad esempio ogni due o tre mesi, con il tuo personale, in cui fornisci informazioni relative all’andamento aziendale, eventuali iniziative in partenza, traguardi raggiunti grazie all’impegno dei team e feedback sulla produttività. Imposta la riunione come un incontro costruttivo, in cui ogni persona si senta parte delle decisioni aziendali e sia stimolata a trovare soluzioni e a condividere la propria prospettiva.

8. Ringrazia e gratifica

Raggiungere obiettivi è parte delle mansioni lavorative, ma non per questo deve essere dato per scontato. Riconoscere al dipendente di aver svolto un ottimo lavoro, ringraziarlo pubblicamente per la sua dedizione, renderlo protagonista delle comunicazioni aziendali in ottica di employer branding, fargli capire che il suo aiuto prestato ad altri colleghi non è passato inosservato, sono tutte accortezze che richiedono il minimo sforzo, ma che per un professionista fanno la differenza e lo incentivano a restare per fare sempre meglio.

9. Effettua una valutazione dei responsabili di reparto

Uno dei ruoli principali di ogni responsabile di reparto è motivare e fidelizzare il suo team. Manager insoddisfatti, poco partecipi o che non riescono a costruire un rapporto proficuo con il loro gruppo di lavoro difficilmente potranno veicolare la cultura aziendale e incentivare i lavoratori a restare a lungo. Potrebbero rivelarsi, anzi, una delle cause del turnover in determinati reparti. Valuta se alcune difficoltà legate a particolari settori della tua azienda non siano state erroneamente imputate a mancanze dei dipendenti e dipendano invece da team leader non idonei a ricoprire la posizione.

10. Garantisci flessibilità

Le restrizioni applicate a causa della pandemia da Covid-19 hanno portato in primo piano l’alternativa agile e smart al lavoro in sede, ossia il lavoro da remoto. La flessibilità si è dimostrata un’efficace tecnica di employee retention, perché permette di migliorare l’equilibrio tra vita privata e ore dedicate alla professione. Se il ruolo lo consente, considera la possibilità di gestire la forza lavoro in remoto, permettendo ai collaboratori di svolgere le loro mansioni da casa, tutta la settimana o anche solo in alcuni giorni. Valuta questa scelta, per esempio, se una persona ha in programma di trasferirsi lontano dall’azienda per ragioni personali e sta pensando di lasciare il lavoro proprio per questo motivo. Proporle di continuare il rapporto lavorativo anche a distanza può convincerla a restare nell’organico.

Queste 10 strategie di employee retention rappresentano metodi efficaci per ridurre il tasso di turnover del personale e migliorare il benessere del personale. Fidelizzare i dipendenti ti consente di far crescere l’azienda insieme a loro, conservando internamente il know how e restando competitivi sul mercato. Ricorda che avere dei lavoratori soddisfatti e perfettamente integrati nella cultura aziendale è il primo passo per costruire un employer branding di successo. Dipendenti soddisfatti e produttivi fanno infatti pensare a una azienda che funziona e che è attenta ai loro bisogni, contribuendo ad attirare nuove persone di talento che possano a loro volta aiutare a raggiungere nuovi traguardi di business.

Fonte: Risorse INDEED

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